Palestina

Nazioni Unite: più di un milione di persone a Gaza affrontano l’insicurezza alimentare

A Gaza non entra abbastanza cibo e continuano i problemi di distribuzione

New York (UNA/WAFA) - L'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA) ha avvertito che "il tempo stringe e nella Striscia di Gaza permangono ostacoli all'accesso alla fornitura di aiuti".

L’OCHA ha affermato, in una dichiarazione rilasciata oggi, giovedì, che “più di 1.1 milioni di persone a Gaza si trovano ad affrontare un grave livello di insicurezza alimentare”, sottolineando che “non esiste alternativa alla fornitura di aiuti via terra, per salvare vite umane, soprattutto nella parte settentrionale”. Striscia di Gaza." .

Il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha spiegato, durante una conferenza stampa, che a Gaza non viene portato cibo a sufficienza, oltre ai continui problemi di distribuzione dovuti “alla situazione di sicurezza e alla mancanza di cooperazione e coordinamento”.

Ha sottolineato che il capo dell'OCHA nei territori palestinesi occupati, Andrea Di Domenico, ha visitato uno dei quattro ospedali che parzialmente forniscono il servizio nel nord di Gaza, e accoglie ogni giorno circa 15 bambini affetti da malnutrizione.

Ha sottolineato la necessità di inviare spedizioni di aiuti umanitari a Gaza senza interruzioni per salvare la vita dei bambini, rilevando che l'ingresso di aiuti umanitari nella regione continua ad essere impedito, nonostante l'annuncio del Programma alimentare mondiale secondo cui quasi il 70% della zona settentrionale di Gaza deve affrontare una “fame terribile”.

Ha spiegato che il Programma alimentare mondiale è riuscito a inviare solo 11 convogli di aiuti nel nord di Gaza questo mese, sottolineando che le spedizioni giornaliere sono necessarie per prevenire la carestia.

Dujarric ha sottolineato che “il problema principale è la mancanza di cibo sufficiente, la mancanza di cooperazione con le autorità israeliane e l’insufficienza di carburante e numero di camion”.

L’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza sta entrando nel suo 174esimo giorno, in un contesto di grande scarsità di materiali di base, e circa il 70% della popolazione del nord di Gaza è sull’orlo della carestia, dopo che l’occupazione ha impedito a migliaia di tonnellate di aiuti di attraversare via terra da Rafah e nel nord di Gaza.

Il Centro d’informazione israeliano per i diritti umani nei territori occupati, “B’Tselem”, ha recentemente confermato che 2.2 milioni di persone nella Striscia di Gaza soffrono la fame, come risultato diretto della politica dichiarata da Israele che le priva del cibo.

A cifre infinite, il numero dei martiri dall’inizio dell’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza, il 32490 ottobre scorso, è salito a 74889 martiri e XNUMX feriti.

(è finita)

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