
Jeddah (UNA) - Il Comitato ministeriale incaricato dal Summit arabo e islamico straordinario sugli sviluppi nella Striscia di Gaza esprime la sua condanna e denuncia dei raid lanciati dalle forze di occupazione israeliane sulla Striscia di Gaza e del loro bombardamento diretto di aree abitate da civili disarmati, che hanno causato l'uccisione e il ferimento di centinaia di palestinesi. Questi raid costituiscono una chiara violazione dell'accordo di cessate il fuoco, delle risoluzioni delle Nazioni Unite, delle carte internazionali, dei trattati, degli accordi e del diritto internazionale umanitario e portano all'esacerbazione delle condizioni umanitarie in deterioramento nella Striscia e rappresentano un'ulteriore minaccia e danno alla sicurezza e alla stabilità nella regione e un'escalation che minaccia l'espansione del conflitto regionale e mina gli sforzi volti a raggiungere la calma e la stabilità nella regione.
Il Comitato ribadisce il suo appello alla comunità internazionale affinché si assuma le proprie responsabilità morali e legali e intervenga immediatamente per fare pressione su Israele (potenza occupante) affinché cessi immediatamente la sua aggressione e le sue violazioni, rispetti le risoluzioni delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario, protegga i civili palestinesi dall'ingiusta macchina da guerra israeliana e obblighi Israele a ripristinare l'elettricità a Gaza e ad aprire tutti i valichi per garantire l'ingresso diffuso e continuo di aiuti umanitari in tutte le parti della Striscia, che sta soffrendo un disastro umanitario senza precedenti.
A questo proposito, il Comitato sottolinea l'urgente necessità di un cessate il fuoco permanente e sostenibile, della fine dell'escalation israeliana, della ripresa del dialogo e di un ritorno ai negoziati per attuare tutte le fasi dell'accordo di cessate il fuoco, ponendo fine alla guerra nella Striscia di Gaza e impedendo il ripetersi di un nuovo ciclo di violenza.
Il Comitato ribadisce la sua ferma posizione, che sottolinea l'importanza di raggiungere una pace giusta e sostenibile per la causa palestinese nel quadro della soluzione dei due Stati e dell'Iniziativa di pace araba, in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e gli standard e i riferimenti concordati, e garantendo la protezione dei legittimi diritti del popolo palestinese, tra cui l'istituzione del loro Stato indipendente secondo i confini del 1967 e la realizzazione dello Stato palestinese con Gerusalemme Est come capitale.
Il comitato, costituito l'11 novembre 2023, comprende i ministri degli esteri del Regno dell'Arabia Saudita, del Regno hashemita di Giordania, della Repubblica araba d'Egitto, dello Stato del Qatar, del Regno del Bahrein, della Repubblica di Turchia, della Repubblica d'Indonesia, della Repubblica federale della Nigeria, dello Stato di Palestina e i segretari generali della Lega degli Stati arabi e dell'Organizzazione per la cooperazione islamica.
(è finita)