Palestina

Escalation delle violazioni dell'occupazione contro l'ambiente palestinese nel primo trimestre del 2025

Al-Bireh (UNA/WAFA) – L’Autorità palestinese per la qualità dell’ambiente ha documentato una serie di sistematiche violazioni israeliane contro l’ambiente palestinese durante il primo trimestre di quest’anno (gennaio, febbraio, marzo). Tali violazioni comprendevano la distruzione delle risorse idriche, il vandalismo di terreni agricoli e alberi, il pompaggio di acque reflue, attacchi al bestiame e il contrabbando di rifiuti solidi e pericolosi nei territori palestinesi.
Il rapporto pubblicato domenica dall'Autorità per la qualità dell'ambiente ha monitorato decine di attacchi in vari governatorati settentrionali, con 15 attacchi registrati a pozzi d'acqua, tra cui la distruzione e il riempimento di pozzi a Jenin, Tubas, nella valle settentrionale del Giordano, Hebron, Gerico, Qalqilya e Nablus, oltre a quattro attacchi contro le reti idriche a Jenin, il suo accampamento, Khallet al-Dabaa a Masafer Yatta e l'area di Fasayil a nord di Gerico.
Il rapporto ha inoltre documentato otto incidenti che hanno coinvolto l'uso di acque reflue non trattate: gli insediamenti israeliani hanno pompato grandi quantità di acque reflue nei terreni agricoli palestinesi a Qalqilya, Gerico, Betlemme ed Hebron, inquinando vaste aree e distruggendo i raccolti agricoli.
Nello stesso contesto, il numero di attacchi ai terreni agricoli ha raggiunto più di 45 casi, tra cui disboscamenti, sradicamenti di alberi e vandalismi di giardini e vivai, soprattutto nei governatorati di Qalqilya, Nablus, Betlemme, Hebron, Gerico e Jenin. Il rapporto indicava anche che le forze di occupazione hanno iniziato a costruire un nuovo insediamento sui terreni del villaggio di Battir, nel governatorato di Betlemme, denominato "Nahal Helitz", nell'ambito di un'espansione coloniale sistematica.
Il rapporto ha segnalato 11 attacchi contro il bestiame nei governatorati di Betlemme, Nablus, Salfit, Hebron, Qalqilya, Ramallah, Al-Bireh e Gerico, oltre a documentare 22 attacchi contro gli alberi, durante i quali sono stati sradicati e distrutti più di 670 ulivi, mandorli e agrumi, alcuni dei quali vecchi di decenni.
L'Autorità per la qualità dell'ambiente ha inoltre registrato 11 casi di contrabbando di rifiuti solidi e pericolosi dai territori del 48 verso i territori palestinesi, in particolare a Qalqilya, Nablus, Salfit e Hebron. Ciò rappresenta una minaccia per la salute pubblica e l'ambiente e costituisce una chiara violazione delle disposizioni della Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento.
Il rapporto sottolinea che le forze di occupazione israeliane hanno sparato grandi quantità di bombe assordanti e di bombe a gas tossico durante ripetute incursioni in diverse aree dei governatorati settentrionali, causando inquinamento atmosferico e infliggendo danni ambientali incalcolabili.
Il rapporto avverte che il proseguimento di queste violazioni, in particolare alla luce della demolizione delle infrastrutture a Tulkarem, Jenin e nei rispettivi campi profughi, aggraverà il degrado ambientale, rappresenterà una minaccia per gli ecosistemi locali e avrà un impatto negativo sulla sicurezza alimentare palestinese. Il rapporto sottolinea che questi attacchi rientrano nei tentativi dell'occupazione di imporre nuove realtà sul terreno e confiscare terre per l'espansione coloniale.
L'Autorità per la qualità dell'ambiente ha concluso il suo rapporto sottolineando che queste pratiche e questi attacchi israeliani costituiscono una flagrante violazione delle leggi e degli accordi ambientali internazionali, in particolare della Convenzione di Basilea e della Convenzione sulla diversità biologica.

(è finita)

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