Palestina

Le forze di occupazione hanno arrestato 20 cittadini della Cisgiordania, tra cui bambini.

Ramallah (UNA/WAFA) – Le forze di occupazione israeliane hanno arrestato almeno 20 cittadini della Cisgiordania, tra cui bambini ed ex prigionieri, da ieri sera a lunedì mattina.
La Commissione palestinese per gli affari dei prigionieri e il Club dei prigionieri palestinesi hanno dichiarato in una dichiarazione congiunta che gli arresti sono stati concentrati nel governatorato di Hebron, mentre i restanti sono stati distribuiti tra i governatorati di Nablus, Ramallah e al-Bireh, Salfit, Betlemme e Gerusalemme.
Inoltre, l'occupazione ha continuato ad attaccare i governatorati di Jenin e Tulkarem. L'aggressione a Jenin e al suo accampamento è entrata nel suo quarto mese, mentre a Tulkarem e ai suoi due accampamenti si avvicinava al terzo. Tutto ciò fu accompagnato da continui arresti e indagini sul campo. A Jenin e nel suo campo il numero degli arresti dall'inizio dell'aggressione ha superato quota 600, mentre a Tulkarem e nei suoi due campi ha superato quota 250, compresi coloro che sono stati arrestati e successivamente rilasciati.
Vale la pena notare che l'occupazione ha adottato una serie di politiche nelle varie aree invase, tra cui le più importanti sono le sistematiche indagini sul campo che hanno preso di mira decine di famiglie, la conversione di case in caserme militari dopo aver costretto i proprietari ad andarsene e a trasferirsi in altre zone e la deliberata distruzione di infrastrutture.
Vale la pena sottolineare che le campagne di arresti, le conseguenti indagini sul campo e le azioni dell'occupazione contro il popolo palestinese costituiscono un atto di ritorsione che rientra nel reato di punizione collettiva. Queste sono state e continuano a essere le politiche più importanti e sistematiche impiegate dall'occupazione per indebolire ogni crescente resistenza contro di essa.

(è finita)

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