
New York (UNI/WAFA) - La Corte Internazionale di Giustizia ha annunciato ieri sera che Cuba ha depositato nella cancelleria della Corte, in base all'articolo 63 dello Statuto della Corte, una dichiarazione di intervento nella causa relativa all'applicazione della Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio nella Striscia di Gaza, nota come ((Sudafrica contro Israele).
Ai sensi dell'articolo 63 dello Statuto della Corte, ogni volta che sussistono dubbi sull'interpretazione di un accordo di cui sono parti Stati diversi da quelli interessati nella causa, ciascuno di questi Stati ha il diritto di intervenire nel procedimento, e in questo caso caso, l'interpretazione data dalla sentenza del tribunale è parimenti vincolante.
La Corte ha spiegato che “nel beneficiare del diritto d’intervento concesso dall’articolo 63, Cuba si avvale del suo status di parte della Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Crimine di Genocidio del 9 dicembre 1948”, rilevando che Cuba “in la sua dichiarazione, presenterà la sua interpretazione degli articoli Uno, Due, Tre, Quattro e Cinque.” E del sesto, ottavo e nono dell'accordo".
Ai sensi dell’articolo 83 del Regolamento della Corte, il Sud Africa e Israele sono stati invitati a presentare osservazioni scritte sulla dichiarazione di intervento cubano..
Il 29 dicembre 2023, il Sudafrica ha intentato una causa contro “Israele” con l’accusa di genocidio, e diversi paesi si sono uniti al caso, tra cui Nicaragua, Colombia, Libia, Messico, Palestina, Spagna, Turchia e Irlanda..
(è finita)