
Gedda (UNA) – La Commissione permanente indipendente per i diritti umani dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (OIC) ha rinnovato il suo impegno nella lotta all’islamofobia in tutte le sue forme e manifestazioni.
In occasione della Giornata internazionale per la lotta all'islamofobia, che cade ogni anno il 15 marzo, la Commissione ha inoltre chiesto un rinnovato impegno internazionale nel contrastare il crescente aumento dell'odio religioso, della discriminazione, dell'incitamento all'odio e alla violenza, attraverso un approccio coordinato a livello diplomatico, legale, sociale, culturale, di civiltà e istituzionale, basato su standard e meccanismi consolidati in materia di diritti umani.
La Commissione ha espresso la sua profonda preoccupazione per la continua ascesa dell'estrema destra nell'arena politica, che alimenta l'islamofobia e le sue pericolose manifestazioni in tutto il mondo. Ha osservato che esempi lampanti di islamofobia includono tentativi di minare la libertà di espressione a sostegno dei palestinesi in molte università occidentali e la soppressione di voci che chiedono il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione e ai diritti umani sulla base di percezioni distorte dell'Islam e dei suoi seguaci.
La Commissione ha sottolineato che la disumanizzazione politica, la legittimazione ideologica e democratica e l'istituzionalizzazione dell'islamofobia e dell'odio religioso, in particolare contro le donne musulmane e gli immigrati, hanno creato un clima di paura ed esclusione sociale, incompatibile con i principi del pluralismo, dello stato di diritto e di un ordine sociale basato sui diritti.
La Commissione ha spiegato che il diritto internazionale dei diritti umani e i suoi meccanismi avanzati, basati sulla promozione dell'universalità e sul sostegno della dignità umana, dell'uguaglianza, della non discriminazione e della libertà di religione, come stipulato in strumenti giuridici chiave, forniscono un quadro normativo per affrontare l'islamofobia e le sue varie manifestazioni. Ha indicato che la Dichiarazione universale dei diritti umani e il Patto internazionale sui diritti civili e politici garantiscono il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione, vietando al contempo la discriminazione sulla base della religione o del credo.
La Commissione ha esortato il Segretario generale delle Nazioni Unite ad accelerare la nomina di un inviato speciale delle Nazioni Unite per combattere l'islamofobia, in conformità con la pertinente risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
La Commissione ha sottolineato che gli Stati restano i principali responsabili della lotta all'islamofobia, in quanto possiedono gli strumenti giuridici, politici e sociali necessari per creare società inclusive e giuste.
La Commissione ha inoltre esortato gli Stati ad adottare quadri normativi internazionali, tra cui l'elaborazione di standard complementari alla Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, ad avviare negoziati su una bozza di protocollo aggiuntivo alla Convenzione che criminalizzi gli atti di natura razzista e xenofoba, come l'islamofobia, oltre a promulgare e attuare una legislazione nazionale completa che affronti e criminalizzi specificamente i crimini d'odio e la discriminazione contro i musulmani, e a istituire meccanismi di monitoraggio e segnalazione all'interno delle Nazioni Unite, tra cui l'istituzione di un osservatorio sull'islamofobia, per raccogliere dati accurati e garantire la trasparenza nel monitoraggio e nella segnalazione di episodi di islamofobia e discorsi infiammatori, sia online che offline.
(è finita)